Gli scavi di Ercolano, raccontano di una delle città del vesuviano che assieme a Pompei ed Oplontis, venne seppellita dalla violenta eruzione del Vesuvio del 79 d.C. L’eruzione ha reso immortale l’antica città di Ercolano.

La città venne coperta da una colata di fango e lava che creò nel corso del tempo uno strato tufaceo alto, in alcuni punti, più di 20 metri. Fu il re Carlo di Borbone che diede il via allo scavo sistematico delle città di Ercolano nel 1738 grazie ad un ritrovamento fortuito del principe d’Elboeuf. Gli operai scavando un pozzo nei pressi del suo Palazzo a Portici zona Granatello sì trovarono nel teatro di Ercolano, facendo venir fuori i primi reperti. Reperti che cominciarono a girare l’Europa, presso le corti più importanti. Con il lavoro degli archeologi, che hanno riportato alla luce parte dell’antica città, ancora oggi è possibile immedesimarsi nello stile di vita dei nostri antichi antenati.

Gli scavi di Ercolano, infatti, sono l’unico esempio al mondo di una città antica dove sono rimaste intatte intere strutture lignee delle case e suppellettili d’uso quotidiano.

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