Oplontis…la Villa di Poppea
Oplontis è tra i siti vesuviani che vennero sepolti dalla tragica eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Offre ancora oggi testimonianze monumentali tra le più significative, rispetto ad altre zone archeologiche che si trovano alla periferia di Pompei.
Sita nella città di Torre Annunziata, gli scavi sono composti da due ville, chiamate rispettivamente Villa A e Villa B, ma ad oggi quella più famosa e conosciuta è la Villa A, chiamata la Villa di Poppea. La Villa di Poppea, parte del patrimonio UNESCO, è un grandioso e lussuoso complesso residenziale, appartenuto secondo studi e ricerche alla seconda moglie dell’imperatore Nerone, ma in ogni caso rientrante nel patrimonio della famiglia imperiale
La villa ha preso questo nome, grazie ad un’iscrizione, che durante gli scavi gli archeologi hanno ritrovato dipinta su di un’anfora. La residenza risale alla prima metà del I secolo a.C, e venne ampliata durante la prima età Imperiale. In passato la villa aveva un’affaccio sul mare offrendo una vista panoramica. Addirittura agli scavi archeologici hanno riportato alla luce un piccolo complesso termale. Ricca di affreschi, che creano giochi prospettici con finti elementi architettonici, come porte o colonne, le pareti sono arricchite da raffigurazioni di animali, frutta e maschere.
Il nome Oplontis è attestato unicamente nella Tabula Peutingeriana, copia medioevale di un’antica mappa relativa alle strade esistenti in Italia all’epoca dell’Impero Romano.
In questa carta il toponimo Oplontis indica alcune strutture posizionate tra Pompei ed Ercolano.